Il terremoto

La Terra è un sistema dinamico ed in continua evoluzione, composto al suo interno da rocce disomogenee per pressione, temperatura, densità e caratteristiche dei materiali. Questa elevata disomogeneità interna provoca lo sviluppo di forze negli strati più superficiali, che tendono a riequilibrare il sistema spingendo le masse rocciose le une contro le altre, deformandole.

 

I terremoti sono un’espressione e una conseguenza di questa continua evoluzione, che avviene in centinaia di migliaia e, in alcuni casi, di milioni di anni. Nel corso della storia, i sismi hanno spesso condizionato la vita di intere comunità e le vicende di vaste aree geografiche. L’Italia, in particolare, è un Paese ad elevata sismicità, per la frequenza e la forza dei terremoti che hanno interessato il suo territorio e di cui conosciamo gli effetti grazie alle testimonianze scritte lasciate da numerosi testimoni oculari nel corso dei secoli, che hanno permesso di ricostruire la sua storia sismica.

 

Il terremoto si manifesta come un rapido e violento scuotimento del terreno e avviene in modo inaspettato, senza preavviso. Dura pochissimo, ma le sue conseguenze, in termini di vittime, danni materiali e popolazione coinvolta, sono spesso drammatiche.
Un terremoto, soprattutto se forte, è caratterizzato da una sequenza di scosse chiamate periodo sismico, che talvolta precedono e quasi sempre seguono la scossa principale.

 

Le oscillazioni provocate dal passaggio delle onde sismiche determinano spinte orizzontali sulle costruzioni, provocando gravi danni o addirittura il crollo se esse non sono costruite con criteri antisismici. Il terremoto, inoltre, genera effetti indotti o secondari, come frane, maremoti, liquefazione dei terreni, incendi, a volte più dannosi dello scuotimento stesso. A parità di distanza dalla faglia in cui si è generato il terremoto, inoltre, lo scuotimento degli edifici non è sempre uguale, ma dipende dalle condizioni locali del territorio, in particolare dal tipo di terreni in superficie e dalla forma del paesaggio.

 

Per definire la forza di un terremoto vengono utilizzate due grandezze differenti: la magnitudo e l’intensità macrosismica.
La magnitudo è l’unità di misura che permette di esprimere l’energia rilasciata dal terremoto attraverso un valore numerico della scala Richter.
L’intensità macrosismica è l’unità di misura degli effetti provocati da un terremoto e viene espressa attraverso i gradi della scala Mercalli.
Per calcolare la magnitudo è necessario registrare il terremoto con uno strumento chiamato sismometro, che registra le oscillazioni del terreno durante una scossa sismica anche a grandissima distanza dall’ipocentro. L’intensità macrosismica, invece, viene attribuita in ciascun luogo in cui si è risentito il terremoto, dopo avere osservato gli effetti della scossa sull’uomo, sulle costruzioni e sull’ambiente. Sono quindi grandezze diverse e non confrontabili.

 

Cosa Sapere

 

L’Italia è un Paese sismico

Negli ultimi mille anni, circa 3000 terremoti hanno provocato danni più o meno gravi. Quasi 300 di questi (con una magnitudo superiore a 5.5) hanno avuto effetti distruttivi e addirittura uno ogni dieci anni ha avuto effetti catastrofici, con un’energia paragonabile al terremoto dell’Aquila del 2009. Tutti i comuni italiani possono subire danni da terremoti, ma i terremoti più forti si concentrano in alcune aree ben precise: nell’Italia Nord-Orientale (Friuli Venezia Giulia e Veneto), nella Liguria Occidentale, nell’Appennino Settentrionale (dalla Garfagnana al Riminese), e soprattutto lungo tutto l’Appennino Centrale e Meridionale, in Calabria e in Sicilia Orientale.

Anche tu vivi in una zona pericolosa, dove in passato già si sono verificati terremoti o se ne sono avvertiti gli effetti. E ciò potrà accadere ancora in futuro.

 

Cosa succede a un edificio?

Una scossa sismica provoca oscillazioni, più o meno forti, che scuotono in vario modo gli edifici. Le oscillazioni più dannose sono quelle orizzontali. Gli edifici più antichi e quelli non progettati per resistere al terremoto possono non sopportare tali oscillazioni, e dunque rappresentare un pericolo per le persone. È il crollo delle case che uccide, non il terremoto. Oggi, tutti i nuovi edifici devono essere costruiti rispettando le normative sismiche.

 

Anche il prossimo terremoto farà danni?

Dipende soprattutto dalla forza del terremoto (se ne verificano migliaia ogni anno, la maggior parte di modesta energia) e dalla vulnerabilità degli edifici. Nella zona in cui vivi già in passato i terremoti hanno provocato danni a cose e persone. È possibile quindi che il prossimo forte terremoto faccia danni: per questo è importante informarsi, fare prevenzione ed essere preparati a un’eventuale scossa di terremoto.

 

Quando avverrà il prossimo terremoto?

Nessuno può saperlo, perché potrebbe verificarsi in qualsiasi momento. Sui terremoti sappiamo molte cose, ma non è ancora possibile prevedere con certezza quando, con quale forza e precisamente dove si verificheranno. Sappiamo bene, però, quali sono le zone più pericolose e cosa possiamo aspettarci da una scossa: essere preparati è il modo migliore per prevenire e ridurre le conseguenze di un terremoto.

 

Gli effetti di un terremoto sono gli stessi ovunque?

A parità di distanza dall’epicentro, l’intensità dello scuotimento provocato dal terremoto dipende dalle condizioni del territorio, in particolare dal tipo di terreno e dalla forma del paesaggio. In genere, lo scuotimento è maggiore nelle zone in cui i terreni sono soffici, minore sui terreni rigidi come la roccia; anche la posizione ha effetti sull’intensità dello scuotimento, che è maggiore sulla cima dei rilievi e lungo i bordi delle scarpate.

 

In quale zona vivi?

L’Italia è un Paese interamente sismico, ma il suo territorio è classificato in zone a diversa pericolosità. Chi costruisce o modifica la struttura della casa è tenuto a rispettare le norme sismiche della propria zona, per proteggere la vita di chi ci abita. Per conoscere la zona sismica in cui vivi e quali sono le norme da rispettare, rivolgiti agli uffici competenti della tua Regione o del tuo Comune.

 

La sicurezza della tua casa?

È importante sapere quando e come è stata costruita la tua casa, su quale tipo di terreno, con quali materiali. E soprattutto se è stata successivamente modificata rispettando le norme sismiche. Se hai qualche dubbio o se vuoi saperne di più, puoi rivolgerti all’ufficio tecnico del tuo Comune oppure a un tecnico di fiducia.

Cosa fare prima

Con il consiglio di un tecnico

A volte basta rinforzare i muri portanti o migliorare i collegamenti fra pareti e solai: per fare la scelta giusta, fatti consigliare da un tecnico di fiducia.

Da solo, fin da subito

• Allontana mobili pesanti da letti o divani.

• Fissa alle pareti scaffali, librerie e altri mobili alti; appendi quadri e specchi con ganci chiusi, che impediscano loro di staccarsi dalla parete.

• Metti gli oggetti pesanti sui ripiani bassi delle scaffalature; su quelli alti, puoi fissare gli oggetti con del nastro biadesivo.

• In cucina, utilizza un fermo per l’apertura degli sportelli dei mobili dove sono contenuti piatti e bicchieri, in modo che non si aprano durante la scossa.

• Impara dove sono e come si chiudono i rubinetti di gas, acqua e l’interruttore generale della luce.

• Individua i punti sicuri dell’abitazione, dove ripararti in caso di terremoto: i vani delle porte, gli angoli delle pareti, sotto il tavolo o il letto.

• Tieni in casa una cassetta di pronto soccorso, una torcia elettrica, una radio a pile, e assicurati che ognuno sappia dove sono.

• Informati se esiste e cosa prevede il Piano di protezione civile del tuo Comune: se non c’è, pretendi che sia predisposto, così da sapere come comportarti in caso di emergenza.

• Elimina tutte le situazioni che, in caso di terremoto, possono rappresentare un pericolo per te o i tuoi familiari.

 

Se arriva il terremoto

Durante un terremoto

• Se sei in un luogo chiuso, mettiti sotto una trave, nel vano di una porta o vicino a una parete portante.

• Stai attento alle cose che cadendo potrebbero colpirti (intonaco, controsoffitti, vetri, mobili, oggetti ecc.).

• Fai attenzione all’uso delle scale: spesso sono poco resistenti e possono danneggiarsi.

• Meglio evitare l’ascensore: si può bloccare.

• Fai attenzione alle altre possibili conseguenze del terremoto: crollo di ponti, frane, perdite di gas ecc.

• Se sei all’aperto, allontanati da edifici, alberi, lampioni, linee elettriche: potresti essere colpito da vasi, tegole e altri materiali che cadono.

 

Dopo un terremoto

Assicurati dello stato di salute delle persone attorno a te e, se necessario, presta i primi soccorsi. Esci con prudenza, indossando le scarpe: in strada potresti ferirti con vetri rotti. Se sei in una zona a rischio maremoto, allontanati dalla spiaggia e raggiungi un posto elevato. Raggiungi le aree di attesa previste dal Piano di protezione civile del tuo Comune. Limita, per quanto possibile, l’uso del telefono. Limita l’uso dell’auto per evitare di intralciare il passaggio dei mezzi di soccorso.

 

IL VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVIE

Al verificarsi di una scossa sismica di forte intensità che interessa una porzione di territorio molto vasta ed a cui le autorità locali con le proprie strutture non riescono a far fronte, interviene il sistema di Protezione Civile Nazionale. In tal senso vengono mobilitate le Colonne Mobili Regionali composte da Corpo Nazionale Vigili del Fuoco, Servizio Sanitario Nazionale, Croce Rossa, Volontariato di Protezione Civile e tanti altri enti.

 

Il Coordinamento Provinciale Volontariato di Rimini è parte integrante della Colonna Mobile Regionale Emilia Romagna ed è strutturato per partire, in caso di emergenza, in poche ore con un modulo composto da 35 volontari, mezzi ed attrezzature da cucina in grado di assicurare in poche ore pasti caldi per oltre mille persone.

 

Il compito dei Volontari è quello di allestire centri di accoglienza per la popolazione rimasti senza casa e sfollati; i centri di accoglienza sono strutturati per poter garantire agli “ospiti” tutti i servizi essenziali per poter vivere con dignità il periodo che, loro malgrado, sono costretti a passare in attesa di una nuova abitazione più confortevole.

 

Le professionalità richieste ai Volontari sono le più disparate, elettricisti, falegnami, idraulici, carpentieri, conduttori di mezzi speciali quali escavatori, gru ecc. per finire con il personale di cucina composto da cuochi e relativi aiutanti.

 

Per questo motivo tutti i Volontari vengono formati con corsi periodici che si svolgono presso il Coordinamento Provinciale; in particolar modo viene prestata molta attenzione al personale addetto alla cucina che oltre ad avere la capacità di gestione di una mensa per i numeri sopra citati deve garantire la massima sicurezza sanitaria degli alimenti proposti.

 

Il Coordinamento Volontariato di Rimini è sempre stato in prima fila nei terremoti che hanno colpito il nostro paese negli ultimi anni garantendo una presenza che come a l’Aquila si è protratta per sei mesi con una rotazione di 600 volontari.

 

Il Volontariato di Protezione Civile è sempre più una risorsa indispensabile per la gestione delle grandi emergenze che, sempre più spesso, colpiscono il nostro paese; il nostro compito è quello di essere sempre più professionali ed a questo dedichiamo il nostro impegno ed il nostro tempo.