A.I.B. Antincendio Boschivo

LOTTA AGLI INCENDI BOSCHIVI 

 

DESCRIZIONE DEL RISCHIO

Un incendio boschivo è un fuoco che tende ad espandersi su aree boscate, cespugliate o arborate, comprese eventuali strutture e infrastrutture antropizzate che si trovano all’interno delle stesse aree, oppure su terreni coltivati o incolti e pascoli limitrofi alle aree.

 

Un incendio boschivo è un fuoco che si propaga provocando danni alla vegetazione e agli insediamenti umani. In quest’ultimo caso, quando il fuoco si trova vicino a case, edifici o luoghi frequentati da persone, si parla di incendi di interfaccia. Più propriamente, per interfaccia urbano-rurale si definiscono quelle zone, aree o fasce, nelle quali l’interconnessione tra strutture antropiche e aree naturali è molto stretta: sono quei luoghi geografici dove il sistema urbano e naturale si incontrano e interagiscono.

 

LE CAUSE

Gli incendi naturali si verificano molto raramente e sono causati da eventi naturali e quindi inevitabili:

 

 Fulmini. Possono provocare incendi quando si verificano temporali senza che contemporaneamente si abbiamo precipitazioni. Gli incendi causati da fulmini si verificano prevalentemente nelle zone montane, dove gli alberi conducono con facilità le scariche elettriche. Si tratta di fenomeni molto rari in un tipo di clima mediterraneo come il nostro.

 

Autocombustione. Non si verifica mai in un clima mediterraneo.

 

Gli incendi di origine umana possono essere:

Colposi (o involontari). Sono causati da comportamenti dell’uomo, irresponsabili e imprudenti, spesso in violazione di norme e comportamenti. Non finalizzati ad arrecare volontariamente danno. Le cause possono essere:

 

Attività agricole e forestali. Il fuoco viene impiegato per bruciare le stoppie, distruggere i residui vegetali provenienti da lavorazioni agricole e forestali, e per rinnovare i pascoli e gli incolti. Spesso queste operazioni vengono effettuate in aree contigue a boschi ed incolti, facile preda del fuoco, soprattutto nei periodi a maggior rischio.

 

    Abbandono di mozziconi di sigarette e fiammiferi. Cerini e mozziconi di sigarette abbandonati o lanciati lungo i sentieri, le piste forestali, e le linee ferroviarie possono cadere sull’erba secca o altri residui vegetali e innescare un incendio, anche per effetto degli spostamenti d’aria provocati dai veicoli o dal vento.

 

Attività ricreative e turistiche (barbecue non spenti bene), lanci di petardi, rifiuti bruciati in discariche abusive, cattiva manutenzione di elettrodotti.

 

Dolosi (volontari). Gli incendi vengono appiccati volontariamente, con la volontà di arrecare danno al bosco e all’ambiente.

 

 

PREVISIONE

L’attività di previsione consiste nell’individuare le aree e i periodi a rischio incendio boschivo, nonché gli indici di pericolosità elaborati sulla base di variabili climatiche e vegetazionali, la cui applicazione è determinante per la pianificazione degli interventi di prevenzione e di spegnimento.

 

L’attività di previsione, ma più in generale il sistema di allertamento, si avvale delle previsioni delle condizioni di pericolosità dei possibili incendi boschivi e dei conseguenti scenari di rischio non solo in aree boscate e rurali, ma soprattutto periurbane.

 

Le previsioni sono predisposte non solo sulla base delle condizioni meteo climatiche, ma anche sulla base della vegetazione, dello stato fisico e di uso del suolo, nonchè della morfologia e dell’organizzazione del territorio.

PREVENZIONE

L’attività di prevenzione è la parte più importante nella contro gli incendi boschivi e consiste nel mettere in campo azioni mirate a ridurre le cause e il potenziale innesco d’incendio e interventi finalizzati alla mitigazione dei danni conseguenti.

 

Il Volontariato di Protezione Civile  ricopre un ruolo fondamentale nel controllo del territorio.

 

 Nella Provincia di Rimini, Il Coordinamento Volontari Protezione Civile  garantisce, tutti i giorni prefestivi e festivi da Giugno a Settembre dalle ore 12 alle 18, l’attivazione di  cinque postazioni di avvistamento fisse, dislocate in punti strategici del territorio (Montescudo, Montefiore, Torriana, Botticella (Novafeltria), Pennabilli) collegate via radio con la sala operativa del Coordinamento Provinciale di Protezione Civile, con il compito di segnalare ai Vigili del Fuoco e Corpo Forestale dello Stato il verificarsi di un incendio.

 

Il servizio di avvistamento si avvale anche del supporto di aerei ultraleggeri con base a Santarcangelo di Romagna che effettuano voli programmati durante lo stesso periodo di attività delle vedette fisse.

 

Inoltre, per verificare segnalazioni di avvistamento di fumo o fuochi non controllati, sono presenti sul territorio cinque squadre mobili di avvistamento; la loro continua presenza diventa un deterrente importante per scoraggiare eventuali azioni dolose.

 

LOTTA ATTIVA

Il Volontariato di Protezione Civile è attivo nella lotta agli incendi boschivi con funzione di supporto ai VVF e CFS; i volontari seguono un percorso specifico addestrativo con esame ed abilitazione finale.

 

Per tutto il periodo di allerta sono disponibili quattro squadre (formate da quattro Volontari) munite di fuoristrada con modulo antincendio pronte ad intervenire previo autorizzazione  dei VVF o CFS.

 

Le squadre possono operare sia entro il territorio provinciale che fuori provincia o regione.

 

Ogni anno durante il periodo di massima allerta, su richiesta del Dipartimento di Protezione Civile Nazionale e della Agenzia Regionale, una o più squadre vengono inviate in regioni ad alto rischio incendi (Sicilia, Sardegna, Puglia) in supporto alle organizzazioni locali.

 

Lo spegnimento può essere condotto da terra o con mezzi aerei in concomitanza con un intervento a terra. In caso di incendio le prime ad intervenire sono le squadre di terra del personale del Corpo Forestale dello Stato, del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e dei Volontari antincendio boschivo.

 

Per spegnere un incendio vengono utilizzati mezzi e tecniche per interrompere il processo di combustione, attraverso la sottrazione di ossigeno o l’abbassamento della temperatura.

 

se si tratta di un incendio nella fase iniziale si agisce direttamente sulle fiamme attraverso battitura con appositi attrezzi, copertura con terra, irrorazione con acqua o con prodotti chimici (estinguenti o ritardanti);

 

se l’incendio è esteso viene realizzata una linea sgombra di vegetazione davanti all’incendio, magari in prossimità di una interruzione naturale, in modo da ridurre l’intensità delle fiamme e poter agire con l’attacco diretto.

 

Se il fuoco è troppo esteso e il lavoro delle squadre a terra non è sufficiente, chi dirige le operazioni di spegnimento può chiedere l’intervento dei mezzi aerei in dotazione alle Regioni (soprattutto elicotteri) e se non sufficienti anche della flotta aerea dello Stato (Canader) coordinati dal Coau – Centro Operativo Aereo Unificato.

 

Per concludere, non dobbiamo dimenticare che il primo volontario di Protezione Civile è il cittadino che con le proprie azioni (negative o positive) può essere l’ago della bilancia nella lotta agli incendi boschivi.

 

Essere attenti a non creare condizioni per l’innesco di un fuoco incontrollabile, chiamare tempestivamente i VVF (115) o CFS (1515) in caso di avvistamento di un incendio,  sono due azioni molto importanti che possono contribuire a preservare il nostro territorio minacciato continuamento da atteggiamenti scellerati di noi uomini.