Il Progetto “Adotta una stazione idrometrica” è una delle attività più peculiari e forse meno conosciute nel panorama della protezione civile del territorio riminese, ma non per questo una delle meno importanti.
Nato nel settembre 2006, a seguito di una convenzione ben più vasta, stipulata fra la Provincia di Rimini, la Regione Emilia Romagna – Servizio Tecnico di Bacino Rimini (ora STB Romagna) ed il nostro Coordinamento, il progetto ha due finalità ben precise: La prima consistente nella raccolta dati presso alcuni indicatori idrometrici (le aste o stazioni, appunto) durante gli eventi di piena e/o meteorologici avversi, la seconda di ricognizione del territorio, in porzioni specifiche di essi, già individuate nella cartografia allegata ai piani di rischio idraulico. In altre parole, <<verificare quando e se determinati livelli idrometrici, possano determinare situazioni di rischio o meglio fenomeni alluvionali o inondazioni locali più o meno estese>>. La terza (ne esiste anche una terza) “sopita” finalità è ovviamente quella più correlata al titolo del progetto: “Adottare una stazione idrometrica“, ovvero farsi propri i sistemi di misura, curandone la stabilità, la leggibilità e l’integrità nel tempo, nonché effettuandone relativi sopralluoghi durante le fasi emergenziali.
Ma, cos’è veramente una stazione idrometrica?
Sinceramente impossibile non averne viste lungo i fossi, i canali, i porti.. Nient’altro che “primitive” aste graduate, generalmente in alluminio, vincolate a supporti stabili, dove è possibile verificare il livello (o la misura) dell’acqua in qualsiasi momento della giornata. La loro posizione non è casuale, l’asta deve essere certamente visibile e raggiungibile in sicurezza. Spesso il valore che in esse si legge è prossimo al livello medio del mare, altre volte lo zero idrometrico coincide con la situazione normale del corso d’acqua, per poter misurare sia le magre eccezionali, sia i massimi livelli di piena.
In realtà le stazioni idrometriche più monitorate oggigiorno sono quelle elettroniche. Particolari sensori digitali misurano costantemente il livello dei fiumi, alimentati da pannelli fotovoltaici ed accumulatori, trasmettono i dati in tempo reale ai vari organi di vigilanza e di controllo. Nel nostro territorio ce ne sono ben sei (quelle gestite dalla Regione): Pietracuta – F. Marecchia, Santarcangelo di Romagna – F. Uso, Verucchio – F. Marecchia, Rimini SS16 – F. Marecchia, Rimini – T. Ausa e Morciano di Romagna – F. Conca.
Sul portale idro-meteo-clima dell’ARPA Regione Emilia Romagna è possibile consultare gratuitamente ed analiticamente tutti i dati, anche quelli storici; vedi a proposito il link http://www.arpa.emr.it/dettaglio_generale.asp?id=3256&idlivello=1625